Saviano a "Che tempo fa": l'importanza della realtà nella tv italiana / Saviano at "Che tempo fa": the importance of the reality on italian tv
4/15/2009 05:17:00 PM Posted In Attualità Edit This 1 Comment »
C'è chi dice che gli italiani o meglio il pubblico televisivo italiano sia composto solo ed esclusivamente da borghesucci medi che guardano reality, film-panettoni,commedie ai limiti della demenzialità, in sintesi la cosiddetta tv spazzatura...guardando, però, ad esempio, gli ascolti di "Speciale che tempo fa" di Fabio Fazio del 26 marzo 2009, dedicato a Roberto Saviano e al suo libro Gomorra sembra proprio che non sia così. Il programma di Fazio è, infatti, riuscito ad ottenere il 19% di share (quasi 5 milioni di spettatori). Rai3, che in gennaio aveva vinto con "Speciale De Andrè"(sempre di Fazio), torna a trionfare con Saviano. Lo scrittore e gioranlista napoletano è stato, fra l'altro, accompagnato da due celebri scrittori, Paul Auster, David Grossman e, nell'ultima parte, dalla comicità di Antonio Albanese nelle vesti di un moderno padrino. Il direttore di Rai3, Paolo Ruffini, spiega: "Pensano che la tv sia tutta da buttare, ma non è così. Pensano che la tv sia tutta uguale, ma non è così. Pensano che la parola share sia una parolaccia per la buona tv, ma il bello della tv è che si possono fare ascolti, e share, con bei programmi". E' il caso anche di ricordare "Dante" di Roberto Benigni, grazie al quale Rai1 nel 2007 ottenne 12 milioni di spettatori e il 46% di share.
Saviano afferma: "la tv può essere uno strumento alleato per raccontare ciò che accade nel mondo". Ritornando nello specifico alla serata del 26 marzo, è possibile dire che il suo è stato un monologo quasi teatrale, basato più che altro su una rassegna stampa del Corriere di Caserta che chiama "infame" il pentito in un titolo, che elegge a eroi i boss locali, amici dei politici. Le foto dei ragazzini ammazzati, quelli degli innocenti coperti da un lenzuolo, il sorriso di un carabiniere ventenne trucidato per vendetta. Il titolo diffamante: "Don Diana a letto con due donne". Don Diana, il prete dell'impegno ucciso quindici anni fa. "Che tipo di paese è l'Italia se permette tutto questo?". Il silenzio e la diffamazione sono armi terribili in mano alla camorra e l'ordigno adatto per combatterli è quello della parola. E Saviano ha scelto di parlare a lungo e con cruda chiarezza. Lui stesso si è definito un'"operazione mediatica", nata e portata avanti perchè si conoscano gli orrori della camorra e si capisca che riguardano tutti. Il suo "sogno" è che la lotta alla criminalità organizzata diventi una vera e propria moda e che "i grandi editori, le televisioni, trovassero un punto comune, anche conveniente. Perchè non creare una moda?". Lo scrittore ha parlato anche delle minacce della camorra. "Non immaginavo che sarebbe andata così - ha detto -. Pensavo che sarebbe durata poco, sono tre anni ed è pesantissimo". E nel ringraziare "tutte le persone che mi scrivono, nel ringraziare tutti per quello che è stato fatto per me", cita le parole di Kennedy: "perdonare sempre dimenticare mai".
"Io - ha detto Saviano - non dimenticherò mai quello che di bene mi è stato fatto". Ha ringraziato i paesi che lo hanno ospitato ma non ha ringraziato chi gli ha rifiutato la casa e gli amici che hanno liquidato la sua causa come se se la fosse cercata. E ha citato una frase di Biagi: "Sei arrivato davvero quando fanno un falso del tuo libro e ti accusano di plagio' e io ce li ho tutti e due". Nella seconda parte, due grandi scrittori come l'americano Paul Auster e l'israeliano David Grossman, hanno discusso con Saviano riconoscendo un valore enorme a Gomorra: "E' scritto benissimo - ha detto Auster - E' esploso come una bomba e ha costretto tanta gente in tutto il mondo a guardare dentro il fenomeno camorra. Anche tanti che non ne sapevano nulla o pensavano fosse una cosa locale italiana".
La serata del 26 marzo ha dato voce sicuramente ad un grande scrittore e cronista, ma ha anche dimostrato che gli italiani non sono solo il popolo della "tv spazzatura".
Some people say that Italians or better italian tv public is composed of little or middle bourgoises who watch bad programmmes or only reality shows...But, if we look at "Speciale che tempo fa" by Fabio Fazio of the 26th of april, dedicated to Roberto Saviano and his book Gomorra, we can say that the scenary is very different. Fazio's program has been watched by about 5 millions of people, a great moment for Rai3. During the program Saviano, a journalist and writer, has showed some pieces of his book Gomorra, a best seller that reports camorra and mafia crimes. He has been accompanied by two important writers Paul Auster and David Grossman, and by an Italian actor Antonio Albanese, who has ironically played the role of a modern godfather. We can say that the success of Fazio's program has showed that italian tv public doesn't watch only rubbish-programs, but that it is also interested in social problems.
Rosaria Petrella
1 commenti:
Ho Seguito con grande interesse quella puntata dedicata a Roberto Saviano. E' aberrante minacciare di morte un uomo la cui unica colpa è quella di aver pubblicato un libro. Parlando davanti a milioni di telespettatori della efferata a sanguinolenta realtà camorristica, ha dato a tutti una grande lezione di coraggio.
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