Un uomo, il suo cavallo, losconfinato West… della Pianura Padana.Dopo anni e anni passati a cavalcare ilsuo stanco ronzino sotto il sole cocente dell’estate, in mezzo alle incredibilinebbie del delta del Po’ che gli avevano causato terribili reumatismi, pensòche fosse giunto il giorno di concludere la sua carriera di Cow Boy. Ma ungiorno: l’illuminazione!Presa matita, righello e qualche buona dose dimarijuana progettò il mezzo che poi rivoluzionò le sorti del trasportoterrestre: il treno. La velocità e la sicurezza del mezzo riscossero ben prestogrande successo, così il nostro ormai vecchio Cow Boy decise di fondare lacompagnia destinata a gestire il monopolio del trasporto su rotaia su tutto ilterritorio della Penisola.Dopo il lampante trionfo che gli portò una ricchezzainimmaginabile, gli utenti si accorsero che non c’erano poi così tantedifferenze tra i vecchi cavalli e i nuovi treni: la velocità del mezzo eravanificata da spaventosi ritardi e l’arsura estiva e i freddi invernali eranoperfettamente riprodotti all’interno delle carrozze dei veicoli. Fu così che ilCow-Boy imprenditore fallì e si uccise buttandosi…. sotto al treno? No sotto al suo vecchio cavallo! (url del sito da cui ho tratto la storia http://filmckr.blogspot.com/)
Io ci penso seriamente.Le poche volte che ho viaggiato in treno è stato come partorire.Solo qualche giorno fa ho dovuto viaggiare in piedi perchè in un IC plus, pagando 45,50 euro, hanno sbagliato a montare le carrozze. Un errore grossolano che ha costretto alcuni passeggeri a prendere dei pullman organizzati a Villa San Giovanni (RC) e altri (direi una cinquatina per ogni carrozza) a viaggiare in piedi.Senza contare il ritardo accumulato,ma questa è la prassi.
1 commenti:
carino questo articolo!!!!!!!!!una buona dose di comicitò cn un pò di sarcasmo!XD
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